Mercato Atalanta, analisi dei reparti: rosa completa, duttile e giovane. Manca il campione? Tocca a Lookman

scheda. L’approfondimento di Roberto Belingheri

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G iovane, duttile, con qualche scoperta da fare e qualche incognita da sciogliere. E in qualche caso scoperta e incognita, ovviamente, si sovrappongono. L’Atalanta che esce dal mercato è tanto diversa da quella che avevamo immaginato a inizio estate. Anzitutto, per chi la guida. Ma questo è un tema ormai passato in giudicato. E, secondo aspetto, per le cessioni. S’immaginava, più o meno tutti, che sarebbe uscito Lookman e molto probabilmente Ederson. Sono rimasti entrambi, seppur in fondo a vicende totalmente differenti. Quindi, ottima notizia, che in fondo alla centrifuga del mercato rischia persino di passare inosservata. L’Atalanta che l’anno scorso ha chiuso al terzo posto aveva una spina dorsale formata dalla qualità di Carnesecchi in porta, Ederson in mezzo, Lookman e Retegui davanti. Questi sono i calciatori che nell’Atalanta passata erano di una categoria superiore. Di quei quattro, tre sono rimasti. E per sostituire Retegui l’Atalanta ha investito 25 milioni su Krstovic, certamente uno dei profili più solidi emersi dalla scorsa Serie A. Le linee guida della società, emerse da questo mercato, per il resto sono due, ed entrambe ricalcano i principi del passato: si comprano profili giovani, dai quali, con le future rivendite e le conseguenti plusvalenze (che non sono una brutta cosa, sono l’ossigeno delle società sane), ricavare le risorse per proseguire il cammino. E si rispettano le regole. Chi forza la mano davanti alla porta di Zingonia ha un doppio destino possibile: soddisfa le richieste (vedi Juventus con Koopmeiners) o se non paga moneta non vede cammello. Da questo punto di vista abbiamo assistito a una vicenda prima di tutto triste per la storia dell’Atalanta. Ma ci torniamo dopo. Per ora resta da dire che rispetto all’Atalanta che ci ha salutati a fine maggio, questa è una squadra - data da investimenti per 101 milioni (i 25 dei riscatti di Samardzic e Brescianini sono già «spesi» nell’ultimo bilancio, dunque non si possono contabilizzare qui) e da entrate di 107 - con più alternative e più duttilità. E con più incognite. Le scopriamo nella consueta analisi reparto per reparto, che è il metodo più freddo possibile per vedere la realtà uscendo dall’isteria social tipica di ogni sessione di calciomercato.

Con la solita avvertenza: se da queste righe aspettate un voto, una pagella, smettete pure di leggere. Qui per metodo si prova a ragionare sui fatti anziché banalizzare tutto in un numeretto che mai poggerebbe su basi solide giacché durante una sessione di mercato non si conosce che la minima parte di ciò che accade veramente dietro le quinte delle trattative.