Playoff e algoritmo per finire la stagione (e chi sgarra, paga). Ma resta il macigno della quarantena: chi se la rimangia?

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E sultano. Ma da esultare c’è ben poco. La Federcalcio ha approvato le regole per la ripartenza, ma è una scatola quasi vuota. E le ha approvate col voto contrario della Lega di Serie A. Cioè chi quelle regole le dovrà poi mettere in pratica, o forse subire. Nell’ordine: si ricomincia, e si sapeva. Ma in caso di nuovo stop, tornano in auge i playoff e playout, la cui formula è però ancora nelle menti dei grandi capi del calcio. Si sa solo che saranno brevi, ma questo lo decide la “forza maggiore”: non puoi certo interrompere un campionato, aspettare la quarantena e poi mettere in campo meccanismi magari più lunghi, o quasi, della parte rimanente di calendario della “stagione regolare”. Quindi 4 o 6 squadre, e via dritti verso i verdetti. Piano C: l’ormai mitologico algoritmo. In tutto questo, insomma, il calcio italiano procede a piccoli passi, e a colpi di distinguo. Resta però il grande macigno della quarantena di squadra. Di quella non si parla quasi più, forse in attesa che i dati del contagio scendano al punto da giustificare un blitz alla vigilia della ripartenza delle partite.