Un sogno che cancella quell’incubo. Siamo ancora qua: grazie, ragazzi

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R iavvolgiamo il nastro, a quell’esordio maledetto. A quel 4-0 che ci aveva ammazzati tutti, pensando, anche se qui diremo e ridiremo fino alla noia che non può essere vero, che l’Atalanta si fosse fatta imbambolare dalla musichetta della Champions. Cosa abbiamo pensato, e detto, in tantissimi? Che la Champions fosse troppo per questa squadra, che sarebbe stato un massacro, che non l’avremmo mai vista, figurarsi presa, figurarsi ancora messa dentro. E invece, riavvolto il nastro, ci ritroviamo all’alba dell’ultima giornata a prenotare i voli per Karkhiv, o Charkiv, o come si scrive. Sarà decisiva, sarà difficilissima, ai limiti del possibile, perché lo Shakhtar è squadra vera e l’ha dimostrato lungo il ciclo di partite.