Atalanta, la Coppa Italia da giocare alle 21,15 in gennaio è la sconfitta del calcio prigioniero dei diritti tv

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Stasera la prevalenza dei diritti tv (quindi dei soldi incassati, e questi li paga mamma Rai) arriverà a un picco mai raggiunto: il fischio d’inizio di Atalanta-Cagliari sarà dato alle ore 21,15. Orario che ci potrebbe anche stare, diciamo da aprile a settembre. Ma oggi è il 14 gennaio, e le 21,15 del 14 gennaio sono un orario folle per giocare a calcio. Le squadre saranno in campo a una temperatura che ballerà intorno allo zero, con un rischio altissimo d’infortuni per i calciatori e con la prospettiva di uno spettacolo mediamente improbabile su un campo gelato. Ma il calcio è stato sacrificato sull’altare del business. La Rai (in campionato Sky e Dazn, cambia niente) ha pagato fior di quattrini e decide gli orari di ogni singola gara per proporre tutte le partite in diretta. Ma ovviamente senza disturbare i telegiornali e le trasmissioni collegate. Quindi la seconda gara di giornata va alle 21,15. E la Lega (quindi le società) ha accettato. Meglio uno spettacolo ridotto con audience alta e tasche piene, che un calcio divertente per meno telespettatori e pochi compensi. Il mondo va così.

Ma cosa vale la Coppa Italia per i club? Questo è il terzo e ultimo anno in cui si giocherà con il regolamento attuale e quindi con gli stessi soldi in palio. E dal 2018/19 la Coppa Italia distribuisce un montepremi complessivo di 18 milioni, da distribuire tra le società ammesse agli ottavi di finale. Questi gli importi previsti: 280 mila euro vanno a ciascuno dei 16 club ammessi agli ottavi; 580 mila euro sono in palio per chi si qualifica ai quarti; 1,1 milioni di euro vanno a chi accede alle semifinali; 1,3 milioni spettano a ciascuna delle due finaliste. E 1,9 milioni vanno a chi vince il trofeo.

Leggiamo questi premi dal punto di vista delle società. Chi esce agli ottavi incassa 280 mila euro; chi viene eliminato ai quarti prende 860 mila euro; se ti fermi in semifinale ti spettano 1,96 milioni. Poi le due finaliste: 3,26 milioni se perdi (l’Atalanta nel 18/19) e 5,16 milioni se vinci il trofeo. Questo senza considerare gli incassi da stadio della finale (1,7 milioni per club nel maggio ’19) dato che adesso purtroppo il pubblico non c’è.

E la vittoria della Coppa Italia vale poi l’ammissione alla Supercoppa italiana da giocare contro chi vince lo scudetto. E qui le cifre in palio adesso sono un’incognita perché i tempi dell’Arabia Saudita li ha cancellati l’emergenza sanitaria. Due anni fa la Lazio che ha battuto l’Atalanta poi si è divisa con i bianconeri ben 6,75 milioni pagati dagli emiri.

Non siamo alle cifre della Champions, ma sono soldi. Però li prende un solo club. E comunque bastano per spiegare la partita di questa sera alle 21,15?
p. ser.