Cosa ha detto Valencia? Una cosa su tutte: Freuler è tornato su livelli altissimi (e ne giova anche Ilicic)

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P rima di mandare agli archivi Valencia-Atalanta, e in attesa di capire cosa ci riserva il futuro, proviamo - scusate l’insistenza - a ragionare di calcio, per quanto è possibile farlo viste le particolarissime condizioni in cui s’è giocato l’altra sera al Mestalla. Questo per l’Atalanta era il primo confronto di sempre con il calcio spagnolo, dopo che la squadra in queste tre stagioni d’Europa aveva già ampiamente dimostrato di poter reggere il confronto con i movimenti degli altri grandi campionati continentali: Francia, Germania e Inghilterra. La curiosità era di tutti: come si comporterà questa Atalanta nel confronto con un calcio caratterizzato da una grande qualità tecnica? La risposta - sia a San Siro che l’altra sera (pur in condizioni ambientali molto diverse) - è costante: contro avversari che giocano a calcio puntando sul fraseggio palla a terra, ma che per scelta ti lasciano giocare, questa Atalanta è a suo agio. Perché la squadra di Gasperini a sua volta ha evidenti qualità tecniche. E allora - se ipotizziamo una equivalenza di valori sul piano calcistico - a fare la differenza sono l’intensità agonistica e quel calcio uno contro uno che è il segno distintivo di Gasperini.