Bigliardi racconta Zagabria 1990. «Un inferno di botte, ma ce l’abbiamo fatta»

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Pubblichiamo il bellissimo ricordo scritto tempo fa da Tebaldo Bigliardi, ex giocatore atalantino, sulla partita Dinamo Zagabria-Atalanta della Coppa Uefa 1990. Ringraziamo Bigliardi per l’autorizzazione alla pubblicazione.

di Tebaldo Bigliardi

C ontrollai minuziosamente i parastinchi, soprattutto le stecche di vetroresina che erano infilate nelle guide di tessuto elastico, vi ci infilai il piede e lo feci scorrere fino a che non coprì tutta la tibia e soltanto dopo aver sovrapposto il calzino, lo stabilizzai con una striscia di cerotto. Cominciarono così i liturgici preparativi di quella che veniva definita una delle partite più a rischio «violenza»del secolo scorso. Ad uno ad uno, uscendo dalla porta dello spogliatoio, ci dirigemmo verso il sottopasso che portava al campo da gioco. La tensione era altissima, eravamo disposti in una disordinata fila indiana, e continuando ad effettuare esercizi di stretching ed a curare i tempi di respirazione cercammo di placare la tensione che era arrivata alle stelle.