Atalanta-Az, ecco l’analisi dell’ultimo test pre-ripresa. Ripartenze e gioco «stagnante», pregi e difetti che ritornano

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L’ ultimo test amichevole prima della ripresa del campionato ha visto l’Atalanta di Gasperini affrontare l’AZ di Alkmaar, guidata in panchina dal tecnico Pascal Jansen. Come per gli altri test match giocati in precedenza, anche questa volta l’avversario prescelto dai nerazzurri era tutt’altro che una squadra banale. La formazione olandese è difatti uno dei club protagonisti nell’attuale Eredivisie, dove occupa la quarta posizione in classifica con 29 punti realizzati in 14 partite giocate (9 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte) ed è anche approdata ai sedicesimi di finale di Europa League, vincendo il Gruppo E (15 punti frutto di 5 vittorie ed 1 sconfitta).

Numeri sicuramente buoni, che la squadra olandese ha confermato anche nell’amichevole giocata e vinta contro la squadra di Gasperini, e che vedremo in seguito nel dettaglio. Sul fronte opposto, l’obbiettivo dei nerazzurri era quello di avvicinarsi alla condizione migliore in vista della ripresa del campionato, e per questo specifico aspetto la prestazione dei nerazzurri (per intensità) è stata sicuramente confortante. Il tecnico di Grugliasco ha messo alla prova molta dei suoi titolari, anche se ha dovuto fare i conti con 4 assenze. I non disponibili erano Hateboer, che è recuperato ma non è stato rischiato in via precauzionale; Demiral, che sta seguendo un programma mirato per riuscire a recuperare dall’infiammazione al ginocchio; Pasalic, colpito dall’influenza; Musso, vittima di una distorsione alla caviglia.

L’undici iniziale proposto da Gasperini, che vedete rappresentato nella grafica qua sopra, ha visto come novità tattica di giornata l’impiego di Koopmeiners sulla trequarti con l’arretramento di Ederson in mediana.