Atalanta-Chelsea, match analysis di un trionfo: la vittoria di una squadra che sa essere matura e coraggiosa

scheda. La match analysis di Gianluca Besana

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L’ Atalanta ha conquistato una vittoria di enorme valore contro il Chelsea campione del mondo, aggiungendo un altro scalpo prestigioso ottenuto nelle notti magiche europee. La squadra ha confermato ancora una volta come, nelle partite continentali, sia capace di trasformarsi, alzando qualità, intensità e lucidità rispetto al rendimento altalenante mostrato in campionato. La vittoria è arrivata al termine di una gara tatticamente matura, giocata con coraggio e continuità, e ha rilanciato in modo deciso le ambizioni nel girone, proprio nel momento in cui serviva una risposta forte dopo la caduta di Verona.

Le scelte iniziali di Palladino hanno proposto una difesa a tre con Kossounou, Djimsiti (centrale) e Kolasinac, con Hien che dopo le incertezze delle ultime gare, si è accomodato in panchina. Bernasconi (esterno di sinistra) è stata la novità nei quattro di centrocampo, mentre davanti De Ketelaere e Lookman e Scamacca, hanno formato il tridente offensivo più affidabile tra quelli a disposizione. Il Chelsea si è presentato con l’impianto proposto da Maresca nelle ultime settimane. Cucurella ha iniziato da terzino sinistro ma si è abbassato dentro al campo in costruzione, mentre Badiashile e Acheampong hanno completato il blocco difensivo insieme a Chalobah. In mezzo James e Caicedo hanno formato la base del triangolo di centrocampo, con Enzo Fernández avanzato sulla trequarti a collegare linee e a occupare la zona di rifinitura. Gittens (un po’ a sorpresa schierato al posto di Garnacho) e Neto hanno dato ampiezza ai lati, mentre João Pedro ha interpretato il ruolo di riferimento offensivo con movimenti continui a venire incontro e a svuotare l’area.