Pressione, costruzione, sganciamenti: che difesa vedremo con Juric alla guida dell’Atalanta

scheda. La seconda parte del lavoro di Gianluca Besana

Lettura 4 min.

N el nostro - doveroso - capitolo introduttivo (leggilo QUI ) abbiamo sottolineato le due differenti parabole avute da Juric e Gasperini nelle loro rispettive carriere da allenatori. Riassumendole brevemente per chi si fosse perso la prima parte, posiamo dire che i due tecnici hanno condivido molto fino ai primi anni 20, poi, le loro filosofie di gioco sono mutate (pur condividendo ancora molto dei loro principi di gioco), per via delle rose che i rispettivi club di appartenenza hanno messo a loro disposizione: di minor qualità e con la perdita dei migliori prospetti (di stagione in stagione) per Ivan Juric; più assecondato nelle sue richieste per Gasperini. Il primo ha dovuto quindi sviluppare una maggior “flessibilità”, mentre il secondo è diventato più “dogmatico”. Oggi cercheremo quindi di entrare un po’ più nello specifico, cominciando dall’analisi del gioco difensivo delle squadre agli ordini dei due allenatori. La fase di non possesso è forse quella che nel tempo è rimasta più simile. Per entrambi si basa su un livello molto alto d’intensità, e su marcature a uomo che possono variare per zone di campo, o per situazioni di gioco. Questo fa sì che ciascuno dei giocatori a disposizione dei due allenatori si trova ad essere responsabilizzato al massimo, visto che in questo tipo di sistemi di gioco gli aiuti di reparto vengono “annacquati” da linee che, passateci l’espressione, hanno sempre meno la forma di una linea. I movimenti degli avversari finiscono di fatto con il condizionare le uscite dei difensori e dei centrocampisti.

Ma torniamo per un attimo all’intensità e alla pressione offensiva. La prima Atalanta di Gasperini ha introdotto in modo”brutale” questa caratteristica nel nostro campionato. Non sarà difficile far tornare alla mente di ciascuno di voi le prima annate in nerazzurro del tecnico di Grugliasco, con l’Atalanta capace di mettere alle corde anche le avversarie più quotate grazie ad un pressing sulla costruzione bassa avversaria che non dava scampo. Ad esempio l’Atalanta 2018/19 aveva un dato di PPDA di 8.19. Quell’Atalanta (che aveva molto meno qualità di quella attuale) doveva sorprendere chi l’affrontava, senza concedere tempo di ragionare con la palla tra i piedi a chi le si opponeva, e basava gran parte delle sue fortuna offensive sulla riconquista della sfera nelle parti alte del campo.