A l suo esordio stagionale in Champions League, l’Atalanta ha vissuto una serata difficile al Parco dei Principi, resa amara da una prestazione nettamente inferiore alle attese. Il pesante ko contro il Paris Saint-Germain ha messo in evidenza non solo il divario tecnico con i campioni di Francia, ma anche i limiti di una squadra che non è riuscita a proporre il suo calcio con continuità. Le assenze di giocatori chiave come Scamacca, Ederson, Kolasinac e Lookman hanno rappresentato solo un alibi parziale. E’ vero che i quattro citati sono elementi di peso che avrebbero potuto dare profondità, qualità e alternative tattiche, ma il “vuoto” non si è limitato ai singoli indisponibili. L’esordio europeo di Juric, chiamato a dare un volto nuovo alla squadra, non è stato all’altezza delle aspettative. L’Atalanta si è mostrata fragile nella fase difensiva, poco lucida nel palleggio e incapace di reagire ai momenti di pressione del PSG. Un impatto troppo timido, che ha lasciato la sensazione di un gruppo ancora lontano dallo standard che la Champions impone.