L’ inizio di stagione dell’Atalanta è stato un percorso fatto di curve e di linee rette, un’alternanza continua tra spezzoni di gara giocati in modo convincente e altri decisamente meno brillanti. Un avvio di campionato ondivago che ha inevitabilmente diviso e radicalizzato il giudizio attorno al tecnico spalatino. Da una parte c’è chi apprezza il lavoro di Ivan Juric, riconoscendo nel nuovo corso una coerenza metodica e la volontà di dare alla squadra un’identità precisa, anche a costo di sacrificare la brillantezza immediata. Per questi osservatori, l’insistenza sulla costruzione dal basso, la ricerca di controllo attraverso il possesso palla, un baricentro medio più basso, non sono difetti ma fasi necessarie di un percorso di crescita, i semi di un progetto che darà frutti col tempo. Dall’altra parte, però, c’è chi vede in questa scelta un pericoloso ridimensionamento. Un calcio che toglie spontaneità, che non esalta più i tratti offensivi dell’Atalanta gasperiniana e nemmeno la sua mentalità vincente. Per costoro, i segnali non sono quelli di un progetto vincente di lungo periodo, ma i prodromi di una caduta verso la mediocrità, verso un centro classifica che non riflette né le ambizioni del club né il potenziale della rosa. La classifica però, per il momento sorride a Ivan Juric. Otto punti in quattro giornate, nessuna sconfitta, una sensazione di solidità che, almeno in superficie, sembra dare ragione al tecnico spalatino. In questo caso sarebbe però un errore lasciarsi ingannare da quei numeri senza collegarli ad altri. Il calendario ha infatti offerto all’Atalanta un avvio relativamente morbido. Pisa (1526), Parma (1592) e Lecce (1566) appartengono a quella fascia medio-bassa della Serie A che, secondo il ranking di ClubElo, si colloca tra i 1500 e i 1590 punti circa. Avversarie che, sulla carta, non rappresentavano montagne da scalare. Anche il Torino, primo vero ostacolo sulla strada dei nerazzurri, con i suoi 1673 punti Elo era comunque nettamente inferiore all’Atalanta, che oggi viaggia a quota 1835. In altre parole, Juric si è trovato di fronte a un avvio di stagione favorevole, contro squadre tutte collocate su un gradino più basso.