Atalanta-Cremonese, studio dei dati. L’attacco «leggero» o col centravanti: ecco cosa cambia

scheda.

Lettura 4 min.

L’ anticipo di mezzogiorno è rimasto indigesto ai tifosi nerazzurri. Il pareggio con la Cremonese consente alla squadra di Gasperini di restare prima in classifica a 14 punti, ma in coabitazione ora con Milan e Napoli, mentre sullo sfondo c’è l’impegnativa sfida dell’Olimpico contro la Roma di domenica prossima. Una partita quella giocata contro i grigiorossi che ha avuto il sapore “del già visto”. Per situazioni nuove che si sono ripetute nell’arco di queste prime sei gare di campionato e che cominciano a delineare in modo più nitido la nuova Atalanta; e per situazioni che avevamo già visto diverse volte nelle ultime due stagioni e alle quali quest’Atalanta priva di “fiorettatori” nello stretto non sembra in grado di porre rimedio. Per la prima volta da inizio campionato l’Atalanta ha fatto registrare un dato relativo al possesso palla superiore al 50% (54% per la precisione). Il dato dei passaggi medi è salito a 16 (13 la media delle prime uscite), ma tanto è bastato perché nella ripresa si sia avuta la sensazione che il gioco dei nerazzurri fosse tornato a essere lento e prevedibile. Partiamo dalla formazione iniziale, dove Gasperini ha dovuto tener conto di diverse defezioni, tra le quali quella che ha riguardato Zappacosta (di nuovo infortunato). Quando il più duttile tra gli esterni a disposizione di Gasperini si ferma, sulla corsia di sinistra si cominciano ad avvertire problemi.