Atalanta-Eintracht, cosa ha detto a Gasp il match? Bene qualità e condizione, super Højlund. Boga e Musso, soliti guai

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D opo ventisette giorni l’Atalanta è tornata a calpestare il manto verde del Gewiss. Tanto era difatti passato dall’ultimo impegno in campionato che aveva visto la squadra di Gasperini soccombere per 2-3 contro l’Inter di Inzaghi, prima della sfida che ha visto opposte l’Atalanta e l’Eintracht di Francoforte nella sfida valevole per l’assegnazione del Trofeo Bortolotti. Per gli uomini di Gasperini, tornati ad allenarsi da un paio di settimane, l’obbiettivo era quello di cominciare a mettere minuti nelle gambe in vista della ripresa del campionato del 4 gennaio (Spezia vs Atalanta), contro un avversario di rango come l’Eintracht, quarto in Bundesliga (27 punti). Ma se per i nerazzurri il Bortolotti ha rappresentato la ripresa delle ostilità con squadre di pari livello, per i tedeschi allenati da Glasner la gara è stata la quarta amichevole dallo stop dei campionati. L’Eintracht, nonostante i 7 giocatori prestati alle nazionali, ha prima affrontato un mini tour in Giappone, dove ha giocato il 16 novembre contro l’Urawa, (soccombendo per 4-2), e il 19 novembre giocando contro il Gamba Osaka (anche questa persa per 2-1). Prima della gara del Gewiss, il Francoforte ha trovato il tempo per giocare anche contro il fanalino di coda della Zweite Bundesliga (la B tedesca), il Sandhausen, imponendosi per 5-1. Un avversario sicuramente più “in gamba” rispetto all’Atalanta, e che quindi ha rappresentato un valido test per la squadra allenata da Gasperini. Se i tedeschi avevano a che fare con qualche problema di formazione, i nerazzurri a loro volta hanno dovuto fare i conti con 5 giocatori indisponibili: Maehle, Pasalic, Koopmeiners, de Roon, impegnati al mondiale; ed il lungo degente Zappacosta. L’Atalanta è scesa in campo con lo schieramento mostrato qua sotto in grafica.