Atalanta-Empoli 2-1, match analysis. Le giuste scelte di Gasp, i dati dell’attacco tornano a sorridere. Ora serve continuità

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L a partita tra Atalanta ed Empoli poteva considerarsi l’incontro tra due malate del campionato italiano. Da inizio febbraio sino alla gara di venerdì sera, i nerazzurri di Gasperini avevano vinto una sola partita (con la Lazio all’Olimpico), ne avena pareggiato una (in casa con l’Udinese) e perse le restanti quattro (Sassuolo, Lecce, Milan e Napoli). In sei partite, l’attacco di Gasperini era stato capace di segnare solo tre reti (0.5 di media a partita) incassandone al contempo sette. La media punti dei nerazzurri nell’ultimo mese e mezzo è stata di 0.66. Una media che starebbe stretta persino ad una squadra impegnata nella lotta per non retrocedere. Dall’altra parte, l’Empoli ha saputo fare anche di peggio. Dalla lontana vittoria di San Siro contro l’Inter (23 gennaio, 0-1), la squadra allenata da Zanetti è incappata in quattro sconfitte (Roma, Napoli, Monza e Udinese) ed in tre pareggi (Torino, Spezia e Fiorentina). Dodici le reti subite e sei quelle segnate dai toscani, per una poco invidiabile media punti di 0.42. Per queste ragioni la vittoria di venerdì sera, seppur arrivata a seguito di una prestazione convincente da parte dei giocatori di Gasperini, non deve essere sovrastimata, bensì considerata come il primo step nel percorso che deve riportare la squadra sui valori che le competono, ed alla quale ora bisognerà dare seguito nelle gare contro Cremonese e Bologna.

Iniziamo con il solito occhio dato alle formazioni che sono scese in campo. Gasperini ha schierato l’Atalanta con il 3-4-1-2. Quattro gli indisponibili per il tecnico di Grugliasco: Djimsiti, Hateboer, Koopmeiners e Vorlicky. In avanti per i nerazzurri un “ritorno al passato”, con Pasalic schierato sulla trequarti, e la coppia di colombiani Muriel e Zapata a spartirsi il fronte d’attacco. Una scelta giusta, perché l’Atalanta si sarebbe prevedibilmente trovata a gestire la palla contro una squadra chiusa, e quindi sul centro serviva il “peso” di Zapata, assistito dalla classe e la rapidità di Muriel. L’unica “sorpresa” dalla cintola in giù è stato invece l’inserimento di Ruggeri, schierato a sinistra, preferito a Mæhele che è partito dalla panchina. Zanetti gli ha risposto disponendo l’Empoli con il 4-3-1-2. Per il tecnico dei toscani due soli problemi di formazione: Cambiaghi e Vicario, entrambi indisponibili per guai fisici. Ora spazio all’analisi.