Atalanta-Fiorentina, match analysis. Cocktail Gasp: il nuovo gioco e qualche «spruzzata» del vecchio. Con equilibrio

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N ella conferenza stampa di sabato, Gian Piero Gasperini non ha utilizzato parole di circostanza per descrivere l’impegno che attendeva i suoi nerazzurri contro la Fiorentina : “Sarà una partita che andrà interpretata nei 90 minuti. Negli ultimi anni le sfide con la Fiorentina sono sempre state fondamentali per poi conquistare l’Europa e penso che anche in questa stagione potranno essere significative sotto questo aspetto. Siamo solo all’inizio del campionato ma rimane il valore delle due squadre.” Un messaggio diretto ai suoi giocatori che di motivazioni speciali ne avranno avute sicuramente anche altre, visto i 3 successi su 3 incontri dei viola nelle partite della passata stagione. Risultati che hanno sicuramente contribuito a sancire il passaggio di testimone tra Atalanta e Fiorentina per quanto ha riguardato la partecipazione alle competizioni europee di questa stagione. Di fronte si sono trovate due squadre che hanno avuto avvii di campionato diversi. Molto concreto quello dei nerazzurri primi in classifica con 17 punti, più problematico quello della Fiorentina che prima della partita si trovava già attardata in classifica con soli 9 punti. Per i viola (fin qua molto simili a quelli della passata stagione), qualche problema di troppo in attacco, con 12 reti realizzate a fronte di 1.57 xG creati di media a partita. A spuntarla alla fine è stata l’Atalanta di Gasperini che ha giocato la “solita” gara accorta, ma che ha per diversi tratti padroneggiato per ritmi e per intensità delle pressioni (e del pressing), che ha alternato a fasi di non possesso fatte di difesa bassa e posizionale. I nerazzurri hanno avuto diverse occasioni, la maggior parte delle quali si sono concretizzate per mezzo di rapide ripartenze. L’Atalanta ha rischiato poco ed è passata alla distanza (proprio come aveva previsto Gasperini), giocando con pazienza e sempre rimanendo ben bilanciata sul campo, centrando così la sesta vittoria stagionale su 8 gare di campionato.

Per affrontare i viola, Gasperini ha scelto il modulo 3-4-1-2. Lunga la lista degli indisponibili per il tecnico di Grugliasco (Musso, Palomino, Zappacosta, Djimsiti, Zapata, Ruggeri), alla quale si è aggiunto Demiral non completamente recuperato che è partito dalla panchina. Gasperini ha optato per una linea difensiva formata da Toloi, Okoli e Scalvini. A metà campo l’unica novità era rappresentata da Soppy schierato a sinistra, mentre la coppia di centrali era formata da Koopmeiners e de Roon. In avanti spazio a Muriel, schierato come riferimento centrale, ruolo al quale il colombiano da sempre la sua interpretazione atipica, supportato da Lookman (centro destra) ed Ederson (trequartista).

Italiano aveva sicuramente meno problemi di Gasperini, con i soli Castrovilli e Sottil indisponibili, e Milenkovic che non essendo al meglio è partito dalla panchina. Il tecnico viola ha optato per il solito 4-3-3 molto aggressivo in fase di non possesso. Il ruolo di prima punta ad inizio gara Italiano lo ha assegnato a Kouamé, preferito a Jovic e Cabral.