Atalanta-Fiorentina, match analysis. Le scelte di Italiano, la fatica nella pressione. E i dati della ripresa che fanno sperare

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A ll’Atalanta di Gasperini non è andata bene nemmeno la seconda uscita stagionale tra le mure amiche del Gewiss Stadium. La Fiorentina di Italiano è passata grazie a due rigori trasformati al minuto 33 ed al minuto 48 da Vlahovic. Il primo per un intervento di mano di Maehle, valutato falloso dal VAR dopo più di un minuto passato ad osservare i filmati. Il secondo per un netto fallo di Djimsiti su Bonaventura, su una ripartenza viola favorita ancora una volta da un disimpegno sbagliato del danese. A nulla è servito il rigore trasformato da Zapata al minuto 63.

Per l’Atalanta tante assenze forzate in avvio di gara, alle quali si è aggiunta quella di Ilicic che ha avvertito un dolore alla schiena. Per Gasperini solito 3-4-1-2, con Maehle impiegato come esterno di sinistra, mentre Zappacosta ha occupato la corsia di destra. Di contro la Fiorentina di Italiano si è schierata con un 4-3-3 con un’idea precisa di gioco e buona gamba. I viola hanno mantenuto per tutto il primo tempo un atteggiamento sornione, lasciando per lunghi tratti la palla all’Atalanta, ma mantenendosi molto corta e reattiva sul terreno di gioco. La viola ha impedito all’Atalanta di sviluppare con il consueto ordine in mezzo al campo, dove ha chiuso tutte le possibili tracce, ed allo stesso tempo ha mantenuto una pressione costante sul giro palla dell’Atalanta. Ad ogni scarico dei nerazzurri è sempre seguita un’uscita in pressione dei giocatori di Italiano. La conseguenza dell’atteggiamento della Fiorentina, si è riflessa in una incerta costruzione bassa dell’Atalanta che finiva per non trovare sbocchi e si rifugiava in lanci lunghi verso Miranchuk e Zapata. I due, assieme a Pessina, si sono prodigati in continui attacchi alla profondità nel tentativo di sfruttare i lanci alle spalle della linea difensiva viola, che è però sempre rientrata con ordine.