Atalanta-Frosinone 5-0, match analysis. Esterni e recuperi in attacco: scampoli del gioco dei tempi migliori

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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D opo aver chiuso domenica scorsa il girone d’andata, i nerazzurri sono stati protagonisti del posticipo del lunedì sera, che li ha visti opposti al Frosinone di Di Francesco. La squadra di Gasperini doveva confermare l’ottimo stato di forma mostrato nelle ultime uscite, ed era chiamata a vincere per portarsi ad un solo punto dal quarto posto. Il gruppo delle pretendenti all’Europa si era mosso nel weekend come un’armata Brancaleone: in ordine sparso. Aveva vinto all’ultimo minuto di recupero il Napoli. Aveva vinto anche la Lazio di Sarri, anche se lo aveva fatto con 2 soli tiri finiti nello specchio della porta. Avevano pareggiato il Torino e la Fiorentina, mentre avevano perso il Bologna orfano di Zirkzee e la Roma impegnata a San Siro contro il Milan. La gara contro il Frosinone era sulla carta ampiamente alla portata dei nerazzurri. I frusinati erano arrivati a giocare la sfida del Gewiss con la peggior striscia in A nelle ultime 5 gare giocate. La squadra di Di Francesco non vinceva in campionato dal lontano 26 novembre (Frosinone vs Genoa 2-1). Da allora per i gialloblù un solo pareggio (Torino vs Frosinone 0-0) e ben 4 sconfitte (Lecce, Juventus, Lazio, Monza). A questi risultati si dovevano aggiungere l’exploit di Coppa Italia contro il Napoli negli ottavi di finale (Napoli vs Frosinone 0-4), e la debacle, sempre in Coppa Italia, contro la Juventus (4-0).

Quella scesa in campo a Bergamo la si poteva definire una squadra in piena “crisi d’identità”. Prima della tredicesima giornata di campionato i gialloblù possedevano statistiche da pretendente all’Europa, mentre prima della gara contro l’Atalanta i numeri dei frusinati erano quelli di una squadra con qualche problema. Troppi gli 1.79 gol subiti di media a partita per poter vivere gare “tranquille”. Le 34 reti incassate relegavano il Frosinone a terza peggior difesa del campionato alle spalle di Empoli (35) e Salernitana (40). La permeabilità frusinate aveva finito con il vanificare una fase di possesso discreta (52% di possesso palla e 85% di passaggi completati), e che aveva prodotto 25 reti (1.32 reti realizzate di media a partita e 1.65 xG concessi). Niente male considerando che il tanto osannato Bologna di Zirkzee al termine del girone d’andata ne aveva segnate 22 (3 in meno). Veniamo ora ai temi strettamente legati alla gara, ed in particolare al capitolo indisponibili.