Atalanta, i dati della vittoria vanno «letti»: c’è quantità e qualità (così si capisce cosa va ancora migliorato)

scheda. Lo studio dei dati di Gianluca Besana

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L’ Atalanta è finalmente tornata a vincere. Dopo un digiuno durato trentaquattro giorni, i nerazzurri hanno di nuovo incassato tre punti in campionato, battendo un Empoli che ha giocato in modo simile a quanto fanno solitamente le squadre di bassa classifica che passano dal Gewiss. I toscani hanno disputato una partita diligente dal punto di vista difensivo. Hanno arginato i nerazzurri nel primo tempo, prevedendo che la squadra di Gasperini avrebbe da subito attaccato con veemenza, e l’hanno colpita prima di rientrare negli spogliatoi. La squadra di Zanetti non ha saputo poi approfittare nei primi minuti della ripresa, di una fase di gioco piuttosto complicata per l’Atalanta, che aveva cominciato a commettere diversi errori in fase di palleggio ed aveva cominciato a perdere qualche pallone di troppo in uscita. Il gol del pareggio, arrivato nel periodo più pasticciato del gioco dei nerazzurri, ha poi ridato lucidità e slancio ai bergamaschi, che sono così riusciti nell’impresa di ribaltare il risultato e riportare il sorriso tra i tifosi, rendendo anche meno complicata la gestione dei prossimi quindici giorni, quando il campionato si fermerà per via degli impegni delle nazionali. Ovviamente, ed è bene farlo subito, ai nerazzurri va il nostro plauso per una gara affrontata con il giusto impegno, dove si è potuto apprezzare un gruppo unito. Fattore quest’ultimo assolutamente da non sottovalutare, perché quando una squadra arriva da una serie di risultati negativi è facile anche che tra i giocatori serpeggi qualche malumore, o poca convinzione in ciò che si fa. Detto questo, è bene analizzare meglio quanto fatto dall’Atalanta nell’arco dei quasi cento minuti giocati, per capire che al di là di una serie di numeri a prima vista eccellenti, qualcosa su cui lavorare e riflettere a Zingonia ci sarà, e terrà sicuramente banco anche nei giorni a venire. Partiamo dalle scelte iniziali, che hanno sicuramente fatto discutere nel post partita. Qua per ragionare nella maniera corretta, non ci si deve far condizionare dalla prestazione dei giocatori, ma da cosa sarebbe stato giusto fare pensando di affrontare una squadra dal baricentro basso e con la “solita” densità proposta sul centro, come poi è stato, e che potete bene vedere rappresentato dalle posizioni medie dei giocatori scesi in campo (grafica sotto).