Atalanta, il tagliando della sosta/2 Come è cambiato il modo di pressare di Gasp, e con quali obiettivi. Dati e 4 video

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T ra i tanti commenti che sono circolati sulla nuova Atalanta, si è spesso sentito o letto che la squadra di Gasperini non ha più la stessa intensità o la stessa capacità di pressare rispetto alla “vecchia” versione. Due affermazioni a dire il vero che sembrano più dettate dalla sensazione che può generare una squadra dal baricentro basso, che da quanto realmente fatto sul campo. Per cercare conferme o smentite a questa affermazioni, noi di Corner abbiamo indagato in merito, e abbiamo analizzato queste specifiche situazioni con l’ausilio dei dati e con delle clips che abbiamo tratto dalla piattaforma di Instat. Benvenuti dunque in questo secondo approfondimento che approfitta della sosta per fare il “tagliando” all’intensità e alle azioni di pressing della nuova Atalanta. Cominciamo con il definire l’intensità. Il gioco del calcio richiede l’esecuzione di movimenti eseguiti a velocità massimale o quasi, che devono essere realizzati per un numero frequente di volte durante l’intero arco della durata di una partita. Quindi, più un calciatore sarà allenato in base alle intensità massime relative, più compirà ogni azione complessa con efficacia. Non bisogna però dimenticare che il calcio è uno sport di squadra tattico-strategico, dove ogni calciatore è chiamato in continuazione a prendere decisioni (percepire / analizzare / decidere) in base al modello di gioco scelto dall’allenatore. Quando giudichiamo l’intensità di una squadra dobbiamo tenere quindi presente quanto abbiamo detto sopra, senza confondere i ritmi di gara (che possono essere alti o bassi anche per scelta), o di pressare o fare azioni di pressing in modo continuativo (anche qua dipende da scelte strategiche dell’allenatore), con le capacità atletiche dei calciatori. Come sappiamo tutti, Gasperini ed il suo staff riservano a quest’aspetto un’attenzione maniacale. L’Atalanta è sempre stata conosciuta come la più “intensa” tra le squadre del panorama calcistico nazionale, e l’unica tra le squadre italiane a non sfigurare sotto questo aspetto di fronte alle formazioni tedesche ed inglesi. A parte le note difficoltà che l’Atalanta ha ad ogni inizio stagione, e che sono dovute proprio ai carichi di lavoro a cui sono sottoposti i giocatori nerazzurri, non vi è ragione alcuna per ritenere che a Zingonia improvvisamente si sia pensato di fare qualcosa di diverso. Chi ha visto l’Atalanta in queste prime sette giornate di campionato non ha dunque osservato una squadra meno intensa, ma bensì una squadra che fa cose diverse rispetto alle stagioni precedenti (strategia) come vedremo di seguito.