Atalanta, il tema di fondo riemerge: la squadra «sa arrivare» ma non sa colpire. E lo conferma l’analisi dei dati

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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Goal opportunity for Atalanta's Nikola Krstovic during the UEFA Champions League soccer match between Atalanta BC and SK Slavia Praha at the Bergamo Stadium in Bergamo, Italy, 22 October 2025. ANSA/MICHELE MARAVIGLIA (MICHELE MARAVIGLIA)

I l pareggio con lo Slavia Praga ha lasciato nell’ambiente nerazzurro una sensazione di occasione mancata. Non tanto per la prestazione in sé, comunque solida e a tratti convincente, quanto per la difficoltà nel trasformare il dominio territoriale in continuità offensiva e risultati concreti. È un tema che comincia a pesare, e che ha finito per spazientire parte del pubblico atalantino, abituato negli ultimi anni a riconoscere nella propria squadra un’impronta chiara, aggressiva, capace di imporre ritmo e superiorità. Oggi quella fisionomia appare più intermittente. L’Atalanta gioca con ordine, ma alterna momenti di pressione e lucidità ad altri di scarsa incisività. Il pareggio contro lo Slavia non è stato un passo indietro netto, ma ha confermato una tendenza già emersa nelle altre gare di stagione, quella di una squadra che costruisce ma non riesce più a imporsi con la stessa forza mentale e tattica che aveva caratterizzato le passate stagioni. Una dimostrazione di quest’aspetto della squadra di Juric è visibile nel grafico relativo all’evoluzione degli xG nei 90 minuti di gara, che mostra un’alternanza di dominio da parte delle due formazioni, senza un’imposizione netta da parte dell’Atalanta, che qualitativamente era superiore alla squadra ceca.

Il primo aspetto che ha definito la partita è stato l’intreccio costante tra pressing e marcature a uomo, un tema che ha inciso sull’equilibrio e sull’inerzia del match. Lo Slavia ha impostato la propria strategia basata su una pressione orientata sull’uomo, costruita su letture rapide e un’intensità altissima. Nei momenti migliori, la squadra di Trpišovský ha aggredito il portatore atalantino già all’interno della trequarti difensiva nerazzurra, forzando errori nella prima costruzione e impedendo la progressione pulita verso la trequarti. L’Atalanta ha provato a rispondere con la propria identità, cercando di costruire con ordine ( ma non sempre ce l’ha fatta ) e di recuperare palla con la stessa aggressività, ma la simmetria del duello ha reso la partita intermittente, fatta di ondate e rovesciamenti continui.