Atalanta-Inter 1-2, match analysis. La partita a scacchi tra Gasp e Inzaghi e il cambio di Lookman che ha «tolto» tanto

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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P rima di rituffarsi in Europa, l’Atalanta ha misurato le proprie ambizioni in campionato contro la capolista Inter. Nell’uggiosa serata di sabato sera Scamacca e compagni dovevano confermare quanto di buono avevano fatto a Empoli, e dimostrare di poter giocare alla pari contro la migliore formazione di A. Prima della sfida contro i meneghini l’Atalanta aveva steccato contro le pari livello Lazio e Fiorentina, e aveva pareggiato contro la Juventus. Per ambire alle posizioni migliori della classifica ai nerazzurri serviva (e servirà) dunque avere un passo diverso anche contro le big del campionato, e la gara contro l’Inter rappresentava il miglior test sotto questo aspetto. Purtroppo per i ragazzi di Gasperini, la squadra allenata da Inzaghi ha giocato una partita da squadra di rango (o da Champions), sapendo soffrire nella parte più difficile della gara (l’inizio) per imporre la maggior qualità dei suoi sul medio periodo. L’Inter ha saputo contenere i nerazzurri, senza scivolare in una fase di possesso passiva, ed ha saputo riproporsi con continuità nell’arco dei novanta minuti di gara, riuscendo alla fina a spuntarla per 2-1.

Prima di entrare nei temi offre dalla partita, diamo un rapido sguardo a come si sono presentate alla sfida le due squadre. Per la capolista Inter 25 punti in classifica, frutto di 8 vittorie 1 pareggio ed 1 sconfitta, con 25 gol segnati (2.5 di media per 90 minuti) e 5 subite (0.5 per 90 minuti). 6 punti in meno per la squadra di Gasperini con un ruolino di marcia differente (6 vinte, 1 pareggiate, 2 sconfitte con 18 gol segnati e 8 subiti ).