Atalanta-Juventus 0-0, match analysis. Le strategie ribaltate e il gioco orizzontale di Gasp: sul campo non c’è stata partita

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

Lettura 6 min.

N ella conferenza stampa di sabato Gasperini aveva avvertito tutti: “E’ la partita più impegnativa dell’inizio della stagione”. In realtà, la sfida che è andata in scena al Gewiss Stadium nel tardo pomeriggio di domenica, è per l’Atalanta qualcosa d’impegnativo e complesso da sempre. Prima del fischio d’inizio decretato da Chiffi, il bilancio degli scontri diretti tra le due squadre in partite di A recitava nel seguente modo: partite giocate 110; vittorie Atalanta 11; pareggi 41; vittorie Juventus 58; gol segnati 92; gol subiti 196. Lo score per i nerazzurri seppur faceva registrare un impercettibile miglioramento, rimaneva impietoso anche per le sfide giocate a Bergamo: partite giocate 55; vittorie 7; pareggi 24; sconfitte 24; reti segnate 52; reti subite 94. Un bilancio dovuto al fatto che le due squadre hanno lottato per obbiettivi diversi per più di tre quarti di secolo, con i bianconeri costantemente in competizione per vincere il titolo, mentre i nerazzurri si sono barcamenati per decenni sul fondo della classifica. Da qualche stagione le cose però non girano più in questo modo. La Juventus è rimasta la vecchia nobile (forse ora un po’ meno) del calcio italiano, mentre l’Atalanta è cresciuta molto. Ha lasciato i piani bassi della classifica per trasferirsi in quelli più alti. Ancora non ha la statura per battersi per il titolo, ma sicuramente è diventata squadra di vertice in Italia e di caratura internazionale in Europa. Per queste ragioni, le due squadre sono arrivate ad incrociarsi nella sfida valida per la settima giornata di A con un solo punto che le divideva in classifica (13 per la Juventus e 12 per l’Atalanta), e per questa ragione non sorprende nemmeno se alla fine a rammaricarsi per il pareggio è la squadra di Gasperini e non quella di Allegri. Ma andiamo ai temi della gara. Atalanta e Juventus si sono affrontate dovendo rinunciare e giocatori importanti. Fuori Milik, Vlahovic, Alex Sandro, Pogba e De Sciglio per Allegri. Fuori Scamacca e Tourè per Gasperini, che doveva anche tener conto di De Ketelaere in non perfette condizioni fisiche.