Atalanta-Lazio 3-1, match analysis. Attacco, pressione, recupero, attacco: così Gasp ha «soffocato» Sarri

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a terza partita consecutiva di campionato giocata tra le mure amiche del Gewiss ha riservato all’Atalanta di Gasperini la sfida contro la Lazio di Sarri. Prima del match le due squadre erano tra le formazioni più in forma del campionato: 10 punti nelle ultime 5 gare di campionato per i bergamaschi, addirittura 13 per i capitolini. Una sfida da altissima classifica dunque, offuscata solo dal big match di serata che ha visto opposte la capolista Inter e l’inseguitrice Juventus. In palio la sfida del Gewiss riservava comunque il quarto posto solitario in classifica, che la squadra di Gasperini ha conservato con merito al termine di una gara dominata dal primo minuto, e dove la differenza di forma e di qualità tra le due squadre è parsa piuttosto netta. Il 3-1 sta quasi stretto ai nerazzurri, che avrebbero probabilmente meritato di terminare l’incontro senza subire reti, visto che Carnesecchi (rigore a parte) non ha dovuto compiere parate.

Cominciamo al solito con il dare velocemente uno sguardo a come le due squadre sono arrivate alla sfida del Gewiss, attraverso la lettura dei numeri di Atalanta e Lazio. La squadra di Gasperini aveva statistiche nettamente migliori rispetto ai biancocelesti per quel che riguardava la produzione offensiva (media gol, xG prodotti, tiri per 90 minuti), mentre era risultata leggermente più permeabile rispetto alla Lazio per gol incassati ogni 90 minuti (1.05 contro 0.95) seppur avesse concesso meno chances alle avversarie (xG concessi).