Atalanta-Lazio, match analysis. La furbizia di Sarri per togliere ritmo ai tiri nerazzurri: più tiri della media, ma poco pericolosi

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G li incroci tra Atalanta e Lazio degli ultimi anni non sono mai state sfide banali. Nerazzurri e biancocelesti hanno sempre visto in palio punti “pesanti” negli ultimi scontri diretti, che hanno spesso fatto la differenza tra un posto in Champions e uno nell’Europa meno nobile, senza peraltro dimenticare la finale al veleno di Coppa Italia della stagione 2018/19. Ne è scaturita una gara vibrante e sicuramente divertente, con un’Atalanta mai doma che per due volte ha rimontato, e acciuffato il pareggio nei minuti di recupero. Per la prima volta nelle ultime stagioni, sulla panchina della Lazio non sedeva però il fumantino Filippo Inzaghi, bensì il toscano Maurizio Sarri.

L’allenatore biancoceleste ha schierato la Lazio con il 4-3-3, potendo “pescare” tra tutti gli elementi della rosa ad esclusione degli infortunati Zaccagni e Adekanye. Per l’Atalanta i soliti e numerosi problemi di formazione che la stanno attanagliando da diverse settimane. Sempre fuori i lungo degenti Dijmsiti, Toloi, Pessina, Hateboer e Gosens, ai quali si è aggiunto in settimana anche Palomino (comunque squalificato). Per Gasperini solito modulo 3-4-1-2, che non si cambia nemmeno di fronte alle emergenze. de Roon è stato chiamato al “solito” lavoro da braccetto nei tre di difesa. Rispetto al campetto proposto in grafica, Koopmeiners ha giocato da centrale di sinistra, mentre Pasalic ha giocato sulla trequarti.