Atalanta, lo studio dei dati conferma: si soffre la pressione, e Malinovskyi più degli altri. Come uscirne? L’utilità di Ilicic

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L’ A talanta di Gasperini aveva l’obbligo di fare almeno un risultato positivo nella gara contro Young Boys di Berna, per poter rimanerne in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Così è stato, con il pareggio acciuffato solo nei minuti finali della partita con una splendida punizione di Muriel. La gara disputata al Wankdorf si è però rivelata decisamente più dura di quanto ci si potesse attendere, con i nerazzurri che non hanno saputo gestire un doppio vantaggio, e alla fine si sono trovati addirittura a dover rincorrere.

Partiamo al solito dal confronto dei dati squadra. Nonostante le tre reti realizzate, la squadra di Gasperini ha totalizzato solo 272 punti Index, mentre lo Young Boys di Berna ne ha messi a segno 275. Gara in sostanziale parità dunque, anche se per l’Atalanta quei 272 punti rappresentano una prestazione al di sotto alle medie delle ultime gare giocate, e che è l’esatto termometro delle difficoltà riscontrate nella gara contro gli elvetici dagli uomini di Gasperini. Nel post partita, Fabio Capello dagli studi di Sky ha sottolineato un aspetto importante, che secondo noi corrisponde anche alla “chiave di lettura” della partita. Il tecnico degli elvetici, David Wagner, appartiene alla generazione di allenatori teutonici, cresciuti con l’idea del “gegen-press”, di un calcio atletico fatto di tanto dinamismo e di giocatori fisicamente strutturati.