Atalanta, l’operazione De Ketelaere conferma la strategia: si investe (ora o in futuro) solo sui migliori giovani

scheda. Un approfondimento di Gianluca Besana

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C apire il mercato dell’Atalanta di quest’estate è diventata “cosa complicata” per molti tifosi nerazzurri, ma anche per tanti giornalisti compreso chi vi scrive. Quindi ci è parso giusto ragionarci sopra un po’, soprattutto per quel riguarda non tanto il classico giochetto del “chi va” e “chi viene”, ma per tentare di capire quale sia l’idea di fondo di chi sta facendo mercato, cioè cercare di capire quale “tipo” di squadra allestiranno la coppia D’Amico-Congerton, soprattutto dopo la ben remunerata vendita del giovane Højlund.

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Basta fare un giro sui social in questi giorni per capire l’umore della piazza. La cessione del danese ha scatenato gli “appetiti” dei tifosi che vorrebbero vedere reinvestita l’intera somma incassata. Per molti il mercato pare essere un gioco matematico a somma zero: se sono entrati X milioni, è il momento che la società li utilizzi tutti per il tanto agognato e definitivo “salto di qualità”. Altri ancora pensano che la cessione di Højlund debba aprire le porte (e i cordoni della cassa) ad almeno un acquisto importante (sopra i 40 milioni) e ad altri secondari (nell’ordine della decina di milioni). Altri ancora infine, pensano che i soldi incassati per la cessione di Højlund debbano essere ripartiti equamente su 4 acquisti del valore di circa 20 milioni l’uno.