Atalanta-Milan 3-2, match analysis. Il cambio tra primo e secondo tempo è farina del sacco di Gasp

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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C on la meritata vittoria contro il Milan l’Atalanta ha spento la spia rossa dell’emergenza che si era accesa dopo la sconfitta di Torino di lunedì sera. Contro il Milan i nerazzurri, hanno dato vita ad una prestazione d’orgoglio, che ha visto tanti ragazzi di Gasperini non in perfette condizioni fisiche, stringere i denti per i cento ed oltre minuti di partita. L’Atalanta non si è mai arresa nonostante che i ragazzi di Pioli fossero riusciti per due volte a riagguantare i nerazzurri, scappati in avanti per due volte grazie alla doppietta realizzata da Lookman. A regalare la vittoria all’Atalanta ci ha pensato una magia di Muriel nei minuti di recupero della partita. Il colombiano è vero, non ha più il guizzo dei bei tempi, ma sa fare con la palla cose che noi umani riusciamo solo a immaginare.

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Se la spia rossa dell’emergenza riguardante i risultati si è spenta, è bene fare subito invece una riflessione sull’altra spia che in casa Atalanta è ancora ben accesa, e che riguarda gli infortuni. L’Atalanta ha passato una settimana tribolata sotto quest’aspetto, con una lista dei convocati che non è mai arrivata nemmeno nelle ore che hanno preceduto la partita. A Zingonia si è cercato di recuperare qualche infortunato fino all’ultimo, ed alla fine sia Scalvini (lombalgia) che Djimsiti (lesione di primo grado al muscolo otturatore interno sinistro) sono scesi in campo, ed hanno stretto i denti per tutti i cento minuti. Questo, nonostante che Giorgio abbia chiesto in almeno due occasioni di essere sostituito, e per altre due volte sia rimasto a terra portandosi le mani sui fianchi.