Atalanta, quell’idea (che sembra emergere anche dal mercato) di cambiare modulo. Pregi e difetti del 4-2-3-1

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M entre prosegue la preparazione dei nerazzurri in quel di Zingonia, e in attesa che i ranghi vengano completati dall’arrivo dei nazionali, anche il mercato e l’Atalanta comincia a prendere forma. Dopo aver acquistato il portiere Musso, è giunto  alla corte di Gasperini anche l’esterno di sinistra Pezzella. Seppur lentamente, si va così a definire anche lo scacchiere tattico atalantino della prossima stagione. Tra gli acquisti, i sondaggi di mercato, e le trattative ufficialmente aperte, si può tratteggiare qualcosa di più concreto rispetto a delle semplici suggestioni, per quanto riguarda il  nuovo assetto tattico che i nerazzurri potrebbero (il condizionale è d’obbligo) adottare nelle gare a venire. Dato per assodato che il nucleo storico dei titolari abbia ormai assimilato (a memoria o quasi) i principi di gioco “gasperiniani” applicati  al 3-4-2-1 o il  3-4-1-2, è con ogni probabilità giunto il momento di affiancare a tale modulo una possibile variante. Qualsiasi sistema di gioco (ed i principi a questi applicati), diventano nel tempo un po’ meno efficaci per diverse ragioni. La prima e forse la più importante di queste è determinata dai cambiamenti che la rosa subisce nel corso delle stagioni. Seppur l’Atalanta abbia rinunciato a pochi giocatori «importanti» nel corso delle ultime annate (e la dirigenza abbia sempre cercato rimpiazzi adeguati), la «struttura» è ora diversa. Ogni giocatore nuovo porta in dote delle caratteristiche peculiari, che nel tempo determinano delle piccole variazioni nei meccanismi di gioco. Un altro aspetto da tenere in considerazione è legato al progressivo logoramento dei giocatori. Le stagioni passano per tutti, e per qualcuno dei «titolarissimi» si è scavallato il periodo di «massima efficienza». Ultimo aspetto, ma non meno importante, ogni sistema di gioco viene analizzato, scomposto, sezionato dalle rivali, sicché con il trascorrere del tempo le squadre avversarie si «attrezzano» al meglio per inceppare un meccanismo dimostratosi sin li perfetto. Ovviamente, non tutte le squadre seppur conoscendo il gioco dei nerazzurri riescono ad opporvi delle contromisure efficaci. Le squadre più attrezzate però lo hanno fatto, ed è per questo giusto approvi ora dei cambiamenti. Nel finale della scorsa stagione il tecnico di Grugliasco ha proposto più volte il modulo 4-2-3-1, che con ogni probabilità rivedremo con maggior frequenza anche quest’anno. In questo approfondimento analizzeremo pregi e difetti dei due moduli di gioco.