Atalanta-Roma, studio dei dati. Quei duelli che danno sostanza e qualità: la chiave è a centrocampo

scheda. Un lavoro di Gianluca Besana

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C on soli quattro tiri finiti nello specchio della porta, l’Atalanta ha steso per 3-1 la formazione giallorossa e ha vinto il posticipo della trentunesima giornata di campionato. La formazione di Gasperini è così tornata ad imporsi in uno scontro diretto. Grazie ai tre punti conquistati i nerazzurri restano agganciati al gruppo di testa, e aumentano in modo considerevole le chances di riconquistare l’Europa, visto che l’inseguitrice più prossima ora è il Bologna di Motta, distante otto punti dai nerazzurri con sette giornate di campionato ancora da giocare. Come sottolineato in apertura, l’Atalanta ha vinto badando al sodo e giocando in modo reattivo. Specifichiamo che con il termine “reattivo” intendiamo una forma di gioco dove non si ha il controllo della palla per la maggior parte del tempo, ma quando la si riconquista si attacca in velocità (in verticale) ed in modo organizzato. Ovviamente nessuna squadra (tantomeno l’Atalanta) può giocare nello stesso modo per tutto il tempo di una gara, ma quando diciamo che contro la Roma l’Atalanta ha giocato in modo reattivo, intendiamo descrivere la forma di gioco più utilizzata nell’arco dei 101 minuti di gioco. Al termine della gara, il Gewiss ribolliva d’entusiasmo, e chi nei giorni scorsi aveva criticato questo modo di affrontare le partite, dopo aver visto i nerazzurri stendere la Roma, pareva in realtà soddisfatto come gli altri.