Atalanta-Salernitana, match analysis. Il solito gioco «barocco», le scelte logiche di Nicola: così sfuma un’altra occasione

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L’ Atalanta nel posticipo del lunedì, ha avuto a disposizione l’ennesima grande opportunità per scavalcare la Fiorentina e riportarsi a ridosso della coppia delle squadre capitoline. Gasperini e i suoi giocatori se la sono però dovuta vedere con l’agguerrita Salernitana, che arrivava a Bergamo dopo un filotto di tre successi consecutivi e che da subito è sembrata più in gamba rispetto all’undici nerazzurro. Ancora una volta, l’Atalanta è passata in svantaggio (questa volta dopo una ventina di minuti circa), e ce ne ha messi settanta scarsi per trovare il gol del pareggio. L’undici di Gasperini ha dato vita ad una gara bruttina, con molti errori tecnici, tanta approssimazione in fase di palleggio, ed un gioco prevedibile che ha finito per favorire una Salernitana decisamente più tonica.

Partiamo dando una rapida occhiata alla scelte dei due tecnici. L’Atalanta si è schierata con il solito 3-4-1-2. Scelte bloccate o quasi tra difesa e centrocampo, dove al netto delle assenze, non ci sono state grosse sorprese. L’attacco invece ne ha riservate molte, con il nuovo inedito tridente di stagione, il quattordicesimo provato da Gasperini. Boga e Muriel sono stati schierati alle spalle di Zapata, riferimento centrale. Per il tecnico dei granata Nicola, 3-5-2, con la fascia destra affidata ai due ex- nerazzurri Zortea e Ruggeri. Per i granata indisponibili Ribery, Radovanovic, Obi, Kechrida e Fiorillo, tutti per infortunio.

La Salernitana si è schierata in avvio di gara con il 5-3-2 in fase di non possesso e con un baricentro basso. Scarsa la pressione nella metà campo dei nerazzurri per gli uomini di Nicola, che hanno cominciato a contestare la circolazione della palla ai nerazzurri in prossimità della linea di metà campo come mostrato dal frame qua sotto.