Atalanta-Sassuolo 3-0, match analysis. I due modelli diversi di «gestione», e quei dati da non sottovalutare

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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P er puntare all’Europa che conta, oltre ad avere una rosa di qualità e un’organizzazione di gioco che consente di inanellare tante buone prestazioni, serve avere continuità nei risultati. Proprio quest’ultima era mancata all’Atalanta nella prima parte della stagione, dove molti dei nuovi arrivati dovevano “imparare il mestiere” di giocare per il tecnico di Grugliasco. Le sette sconfitte subite nel girone d’andata pesavano come un macigno sulla classifica dei nerazzurri, che avevano finito per stazionare stabilmente sul centro classifica. Nel girone di ritorno l’Atalanta ha però decisamente cambiato passo, e si è lasciata alle spalle quel suo procedere incerto. I nerazzurri hanno vinto tutte le cinque gare di campionato sin qui giocate, incassando quindici punti e conquistando la quarta posizione in classifica, dove l’Atalanta staziona in solitaria da ormai tre turni. L’ultima squadra a essere schiacciata dal “rullo compressore” guidato di Gasperini è stato il Sassuolo, che i nerazzurri hanno liquidato nella serata di sabato con un perentorio 3-0, nonostante qualche difficoltà di troppo incontrata nel primo tempo. Sono state però davvero tante le occasione da rete avute dai nerazzurri nell’arco dei 94 minuti di gioco, così come è parsa piuttosto netta la differenza di forza e qualità delle due squadre perché il Sassuolo potesse impensierire i nerazzurri nonostante quel passaggio a vuoto.