Atalanta-Sassuolo, qual è la lezione del primo tempo? Mai il gioco di Gasp può fare a meno dell’intensità

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L a quinta vittoria consecutiva inanellata dall’Atalanta in campionato regala a tutti un’altra settimana di tranquillità, con il mantenimento della quarta posizione in classifica. Il 3- 0 rifilato al Sassuolo di Dionisi nella serata di sabato sottolinea lo stato di forma dei nerazzurri, che hanno così portato a 17 le reti segnate nelle ultime cinque gare giocate (3.4 di media a partita). La tanta qualità e prolificità della fase offensiva rende complicata al tecnico di Grugliasco la gestione del parco attaccanti, che probabilmente mai prima d’ora aveva avuto a disposizione così tante alternative di qualità. Per capirci, i nerazzurri hanno saputo sopperire per quaranta giorni alla pesante assenza di Lookman, che prima della sua partenza per la Coppa d’Africa era l’attaccante più in forma tra i nerazzurri. Sul fronte opposto, la prova superlativa di Carnesecchi, accreditato di 3 “super saves”, ha contribuito ancora una volta a sigillare la porta dell’Atalanta, che ha così potuto chiudere la sfida mettendo nella saccoccia delle statistiche un’altra clean-shet.

La disparità di valori delle due formazioni è parso evidente sin da inizio gara, tanto che l’Atalanta fino al ventiduesimo minuto è parsa incontenibile. Il possesso palla dei nerazzurri ha raggiunto una percentuale bulgara (79%), con una precisione nell’esecuzione dei passaggi del 91%.