Atalanta-Sassuolo, lo studio dei dati è un regalo di compleanno: la fase offensiva cresce, la difesa tiene. E’ un capolavoro

scheda.

Lettura 5 min.

P er i tifosi nerazzurri è sempre tempo di cambiamenti. Ci si era appena abituati al ”nuovo” stile di gioco dell’Atalanta, che il tecnico di Grugliasco vi ha messo mano un’altra volta e ha rimodellato i suoi. Un’Atalanta che pare ora simile al dottor Jekyll capace di trasformarsi in Hyde uscito dalla penna di Stevenson. Nel nostro caso non si tratta però di una pozione in grado di separare l’indole malvagia da quella buona, ma bensì degli ordini impartiti dalla panchina da Gasperini, capaci di trasformare una squadra reattiva e dal baricentro molto basso, nella sua versione propositiva ed aggressiva, con annessi tutti i pregi e i difetti del caso. Un’Atalanta capace di gestire in questo modo tutti i momenti della partita come non si era mai vista nelle stagioni precedenti. Aggressiva ad inizio gara e per ampi tratti del primo tempo, così da non permettere a una squadra brava nel palleggio come il Sassuolo di prendere campo. Sul finire della prima frazione di gioco però, i nerazzurri sono ricascati in uno dei loro vecchi difetti di bilanciamento e hanno consentito alla squadra di Dionisi di passare in vantaggio sfruttando una ripartenza. Ma l’Atalanta non si è scoraggiata, e ha ricominciato a macinare gioco e a cercare la profondità da raggiungere con pochi passaggi, così come ha fatto per tutta la gara, perché la nuova versione dei nerazzurri non ama i possessi lunghi che permettono alle squadre avversarie di schierarsi. Davanti gli uomini di Gasperini hanno infatti valori diversi, che hanno bisogno di campo da correre in velocità per poter sfruttare le loro qualità e fanno invece fatica a battere in palleggio la densità avversaria. Quando è stata costretta ad attaccare il Sassuolo compresso nell’ultimo terzo di campo, sono apparse difatti tutte le fragilità che hanno condizionato il girone di ritorno della passata stagione. I braccetti di difesa (soprattutto Okoli) hanno cominciato a sganciarsi con continuità per accompagnare l’azione offensiva, e l’invasione della metà campo avversaria con tanti elementi ha finito per innescare la forma più aggressiva di pressing della squadra di Gasperini, che ahinoi come è capitato in passato ma anche sabato sera, ha finito per pagare dazio per via di un equilibrio che è venuto a mancare.