Atalanta-Torino, match analysis. 15 tiri contro 5, ma più intensità e precisione per Juric: ecco perché Gasp non ha vinto

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L’ Atalanta ha preso campo nella sfida contro il Torino già informata del risultato del Franchi, dove la Fiorentina di Italiano aveva appena perso malamente contro un’arcigna Udinese. Dopo aver mancato una serie infinita di occasioni per mantenere il vantaggio prima, e per accorciare poi, sulle rivali impegnate a disputarsi i posti in Europa League, la squadra guidata da Gasperini ha parzialmente fallito anche contro i granata, pareggiando per 4 a 4 la sfida del Gewiss. L’Atalanta resta così a tre lunghezze di distanza dalla Roma, e ad una dalla coppia formata da Lazio e Fiorentina. I nerazzurri ci hanno messo tanta volontà, ma sono mancati di intensità e lucidità, oltre ad aver commesso una serie di leggerezze difensive che hanno pesantemente condizionato il risultato finale. Ma procediamo al solito con ordine partendo dalle formazioni.

Se indovinare il modulo con cui l’Atalanta di Gasperini scenderà in campo non è mai un’operazione troppo complessa (3-4-1-2), il tecnico di Grugliasco offre invece sempre sorprese per quanto riguarda l’undici iniziale. Demiral è partito ancora una volta dalla panchina, mentre alle spalle della confermata coppia d’attacco formata da Muriel e Zapata, la sorpresa di giornata è stato Pessina, che ha preso il posto di Pasalic. Confermatissima invece la mediana, mentre Toloi e Malinovskyi hanno ritrovato posto in panchina. Il Torino di Juric, noto figlioccio di Gasperini, ha replicato schierando il suo Torino con un modulo speculare (o quasi) a quello dei bergamaschi: 3-4-2-1. Il tecnico croato ha recuperato Belotti (comunque rimasto in panchina), mentre ha dovuto rinunciare in partenza a Fares, Izzo e Warming tutti infortunati.