Atalanta, tutti i dati promuovono l’attacco (nonostante tutto). Ed è la pressione alta ad aver chiuso la partita

scheda. Il secondo approfondimento di Gianluca Besana

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N el caldo e assolato pomeriggio di domenica, l’Atalanta ha regolato per 2-0 il Cagliari di Ranieri. Con i tre punti incassati, la squadra di Gasperini si è così riportata nei piani alti della classifica, che più le si addicono, in virtù di quanto fatto in estate in sede di mercato e per aver saputo sopperire alle pesanti assenze che affliggono il reparto offensivo. Visto che si sono mosse diverse critiche nei confronti della società per non aver provveduto ad inserire un attaccante centrale in più dopo l’infortunio di Touré e la partenza di Zapata, è bene proprio partire da questo punto, per vedere se l’Atalanta sta soffrendo o meno questa situazione. Le statistiche offensive dei nerazzurri dopo sei gare ufficiali (le cinque di campionato e la prima gara in Europa League) ci dicono che l’Atalanta versione 23/24, se la sta cavando piuttosto bene, visto che ha numeri migliori rispetto alla versione 22/23. L’Atalanta guidata principalmente in attacco da De Ketelaere e Lookman è stata sin qui capace di effettuare in media 15.35 tiri a partita, di cui il 36.3% di questi finiti nello specchio della porta avversaria. La media realizzativa è stata di 2 reti ogni 90 minuti giocati, con 1.92 xG creati. L’Atalanta a trazione Hojlund e Zapata effettuava in media 12.2 tiri ogni 90 minuti, di cui il 35.8% di questi che finiva nello specchio della porta avversaria. La media realizzativa era di 1.74 gol per 90 minuti con 1.65 xG creati.