Bakker, Touré, Godfrey: seconda chance nell’Atalanta col calcio di Juric? Ecco perché (forse) si farà un tentativo

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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D opo aver acquisito a titolo definitivo le prestazioni di Odilon Kossounou, e proceduto alle cessione di Piccoli ed Adopo al Cagliari, l’Atalanta si appresta a fare delle valutazioni per quel che riguarda i giocatori che hanno trascorso l’ultima stagione in prestito lontano da Bergamo. Tra una miriade di giocatori sparsi tra campionati esteri e leghe minori, spiccano tre nomi sui quali è giusto fare delle riflessioni. I tre giocatori che analizzeremo non sono assolutamente dei profili di secondo piano, e a dimostrazione di questo fanno fede gli esborsi economici importanti che il club nerazzurro ha elargito per assicurarseli. Tutti e tre (e per diverse ragioni) non hanno fatto bene nel loro primo passaggio a Bergamo, ma ciò non vuol dire che non debbano trovare spazio nella nuova Atalanta targata Juric. Questo non perché, come si vocifera da più parti, il nuovo tecnico si debba accontentare di tutto ciò che passa la società, compresi i “riciclati”, ma perché il tecnico croato ha una proposta di gioco in parte diversa (e meno ortodossa) di quella di Gian Piero. Tradotto in soldoni, Gasperini era meno disposto a piegarsi alle caratteristiche dei giocatori che la società gli metteva a disposizione, soprattutto quando questi non assimilavano velocemente i suoi principi di gioco, e quando, per via della differente lingua parlata, non riusciva ad avere con loro una comunicazione diretta ed efficace. Senza girarci troppo attorno, i tre nomi di cui parliamo sono: Mitchel Bakker, El Bilal Touré, Ben Godfrey.