Come migliorare l’Atalanta/1 Obiettivi, sfide, rosa: ecco la prima parte dell’analisi a puntate

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

Lettura 4 min.

D opo la conquista dell’Europa League, il popolo nerazzurro pare aver messo da parte la prudenza tipica dei bergamaschi e si è messo a pensare ad “alta voce” allo scudetto. Un pensiero che chi vi scrive ritiene fuori scala per una società come l’Atalanta, che è dotata di un budget ben diverso rispetto a quello delle grandi piazze tradizionali del nostro calcio, e che a quanto pare è stato ribadito qualche giorno fa ai microfoni di Sky anche dall’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi, che a tal proposito si è così espresso: “Secondo me è fuori portata, nel senso che dobbiamo sapere quale è la nostra dimensione. Quello che possiamo fare è cercare di competere in campo perché si gioca sempre in undici, ma se guardiamo la nostra dimensione si capisce quanto siamo più piccoli, si guarda i grandi bacini e le grandi squadre che hanno vinto ultimamente...”.

Una considerazione più che giusta e che trova la nostra totale approvazione. Probabilmente, a spingere così in là il pensiero del popolo nerazzurro è stato il finale di stagione, giocato in modo quasi perfetto da Gasperini è dai suoi ragazzi, tanto da far credere a tutti che nulla è ormai impossibile. I primi ad alimentare questa considerazione sono stati i giornali sportivi, che anche interpretando male, se non malissimo, le parole di Gasperini nei giorni in cui è stato chiamato a prendere una decisione in merito al suo futuro, hanno inteso il suo bisogno di “nuovi stimoli”, ed il conseguente rinnovo con i nerazzurri, come la pretesa dell’allestimento di una squadra che possa puntare allo scudetto.