Come sta Zapata? La parola ai numeri. Tanta fatica (specie nei duelli), ma crescerà

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E ra dal 6 ottobre che Duvan Zapata non scendeva in campo dal primo minuto. Più di tre mesi di attesa per rivedere l’attaccante colombiano al centro dell’attacco nerazzurro e va detto subito: non è ancora il giocatore visto in avvio di stagione. La causa non va però trovata nel problema muscolare, ormai risolto, ma nello stato di forma complessivo del giocatore. Uno studio scientifico sulla prestanza fisica dei calciatori, di cui si è parlato anche a Bergamo Scienza, ha dimostrato che la velocità di gioco durante la partita è di gran lunga superiore, per intensità, a quella raggiunta in allenamento. Servono quindi più minuti in campo possibile per ritrovare una certa condizione, impossibile da raggiungere con il solo lavoro in settimana. Sabato sera Gasperini ha deciso di mandare in campo il colombiano dal primo minuto, la prestazione non è stata delle migliori, ma nemmeno da buttare. Ma cosa dicono i numeri?

Zapata è bravo a prendere posizione in area, ma il suo colpo di testa viene deviato da Godin prima di essere bloccato da Handanovic. Abbiamo detto 2 tiri, entrambi in porta, con 0,3 xG creati, in 54 minuti. La media ogni 90 minuti è invece di 2,74 tiri, di cui il 44% nello specchio, e 0,46 xG. Peccato che non abbia mai calciato verso la porta, per poter valutare la confidenza nel gesto tecnico più importante, lo stesso con cui si è procurato l’infortunio