Cosa ha detto il Trofeo Bortolotti sull’Atalanta? Buone idee da perfezionare, ma urgono rinforzi

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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I n attesa che la casa dell’Atalanta diventi ufficialmente la “New Balance Arena”, lo “Stadio di Bergamo” (che per gli Ultras nella serata di sabato ha portato il nome di Achille e Cesare Bortolotti) ha ospitato la ventiseiesima edizione del Trofeo Bortolotti. A sfidare i nerazzurri, guidati per la prima volta davanti al proprio pubblico da Ivan Juric, è stata la Juventus di Tudor. Oltre al valore simbolico del trofeo in palio, la partita ha rappresentato anche l’ultima prova generale prima dell’esordio in Serie A delle due squadre. Un test che ha visto affrontarsi due formazioni ancora incomplete. I problemi dell’Atalanta sono noti da tempo: la questione Lookman è tutt’altro che risolta e la dirigenza è ancora alla ricerca di un centravanti e di un esterno sinistro. Sul fronte opposto, il mercato bianconero è bloccato in attesa di cessioni. Senza l’uscita di giocatori come Vlahović, Douglas Luiz o Nico González, gli acquisti restano fermi. L’unico rinforzo di peso ufficializzato finora è Jonathan David, mentre lo staff di mercato lavora per portare a Torino Matt O’Riley (Brighton, lo scorso anno nel mirino dei nerazzurri) e Kolo Muani (PSG). Esattamente come l’Atalanta, anche la squadra di Tudor ha bisogno di rinforzi per essere completata, ma per Comolli, ci sarà da lavorare da qui sino alla fine del mercato senza poter far affidamento sulla liquidità straordinaria di cui invece dispone il club dei Percassi.

Ma veniamo alla partita. I due allenatori hanno iniziato la gara utilizzando moduli speculari. In casa Atalanta sono state tre le “novità di giornata”. La prima ha visto l’utilizzo dal primo minuto di Bernasconi sulla corsia di sinistra. La seconda, l’impiego di Pasalic al fianco di de Roon (Ederson non ha giocato per un piccolo problema al ginocchio). La terza, l’utilizzo di Daniel Maldini sul fronte sinistro dell’attacco. Per la Juventus di Tudor, una formazione con poche sorprese. Bremer è tornato al centro della difesa, mentre l’attacco è stato guidato da David, con il supporto di Conceicao e Yildiz. Cambiaso e Nico Gonzalez hanno giocato sugli esterni, mentre in mezzo Tudor ha schierato la coppia formata da Thurma e Koopmeiners.