I n una delle gare più complicate della stagione, ha rifatto capolino al Gewiss Stadium la versione migliore dell’Atalanta, omologabile per livello di prestazione a quella che ha dominato il girone d’andata. Tutto questo nonostante la partita contro la Roma di Ranieri presentasse un coefficiente di difficoltà elevato per diverse ragioni. In primis, per la qualità dell’avversaria affrontata, ovvero, quella Roma che dall’approdo sulla sua panchina del tecnico nato a Testaccio era/è letteralmente risorta, e in campionato prima della sfida di Bergamo, non perdeva da metà dicembre. A seguire poi, una serie di svariati altri motivi, capeggiati dalla lunga lista di indisponibili, che ancora una volta ha costretto Gasperini a inventarsi l’undici di partenza, e che finivano con il non banale problema da risolvere relativo all’apatia da vittoria nelle gare interne, anche contro formazioni ampiamente alla portata dei nerazzurri, che nel corso degli ultimi 3 mesi ha irrimediabilmente compromesso il sogno di conquistare lo scudetto.