Dal Liverpool al Liverpool, storia della metamorfosi dell’Atalanta: ecco i dati che raccontano il nuovo modo di difendere

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I n quattro partite è cambiato di tutto. Dal fischio d’inizio di Atalanta-Liverpool al fischio finale di Liverpool-Atalanta sembrano passate due stagioni, invece sono solamente un paio di settimane. Magia firmata Gasperini, che qualcuno aveva definito testardo. Invece ha saputo modificare l’assetto della sua squadra, per permetterle di subire meno gol: dopo i cinque incassati contro la squadra di Klopp allo stadio di Bergamo, solo uno nelle successive tre partite. Rendendo la sua Atalanta meno spregiudicata, Gasperini ha avuto ragione. Non subito. È arrivato un pareggio contro l’Inter che ha lasciato un po’ di amaro in bocca, soprattutto per un primo tempo senza grandi occasioni da gol. Poi la sosta per le nazionali e un altro pareggio, a Cesena contro lo Spezia. E sono piovute critiche. La consacrazione in Champions League, dove si fa sul serio: i nerazzurri hanno dominato contro il Liverpool perché non hanno concesso mai un’occasione, non hanno mai sofferto gli attacchi di un tridente comunque stellare. Hanno respirato e, al momento giusto, colpito. A Gasperini danno ragione soprattutto i dati. Quindi, vediamoli.