Dopo il trionfo di Francoforte: ecco le mosse con cui Palladino ha ridato logica all’Atalanta

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L a vittoria di Francoforte ha consegnato all’Atalanta molto più di tre punti. La squadra di Palladino ha sfoderato una prestazione che ha mostrato per la prima volta in modo nitido i contorni della squadra che il tecnico di Magnano sta cercando di costruire. Dopo settimane di ricerca e aggiustamenti, la formazione nerazzurra ha espresso un’idea chiara, moderna e coerente, sostenuta da connessioni fluide e da una verticalità ritrovata. La gara ha messo in evidenza non solo l’organizzazione collettiva ma anche la crescita dei singoli, restituendo una sensazione di solidità e direzione. È da questa base che parte la nostra analisi più ragionata.

La partita di Francoforte ha mostrato con chiarezza la trasformazione strutturale che Palladino ha iniziato a imprimere alla sua Atalanta. Per la prima volta la squadra ha avuto continuità nei principi, fluidità nei movimenti e una disposizione coerente con le caratteristiche dei suoi interpreti. Il 3-4-2-1 ha assunto contorni più definiti. L’ampiezza piena garantita dagli esterni (50 metri contro i 42 metri medi dell’Eintracht, come mostrato in figura), mezzi spazi occupati in modo intelligente e un riferimento centrale capace di cucire, fissare e aprire varchi. La differenza rispetto al periodo gestito da Juric è stata evidente già nei primi minuti, non tanto nella posizione media in campo quanto nelle connessioni tra i reparti, molto più naturali e armoniche.