Due partite simili, ma 6 gol al Verona e 0 al Celtic: ecco cos’è cambiato per l’Atalanta in pochi giorni

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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D iciamoci la verità. Trovare temi da analizzare sulla partita giocata sabato sera dai nerazzurri contro l’Hellas Verona non è affatto semplice. La squadra di Gasperini ha sfiorato la perfezione in un’esibizione di forza, intensità e concentrazione che non ha lasciato scampo alla squadra di Zanetti. Certo, il tecnico gialloblù ci ha messo del suo, avendo rinunciato in partenza a cinque titolari. Un eccesso di prudenza dovuto alla delicata sfida salvezza che attende mercoledì gli scaligeri al Via del Mare di Lecce, ma che alla fine si è trasformata in una specie di resa anticipata, dove il Verona ha rinunciato di fatto a giocarsi la partita di Bergamo. La squadra di Gasperini ha ringraziato, e non si è fatta pregare: l’Atalanta ha chiuso velocemente la pratica Verona (5-0 al 34° minuto). Nel post partita non sono ovviamente mancati i confronti con la gara pareggiata con il Celtic mercoledì sera, dove a fronte di 22 tiri l’Atalanta non ha raccolto nulla, mentre ne sono bastati 18 (“solo” un +2 rispetto alle medie del campionato) per stendere la squadra di Zanetti con un tennistico 6-1. Da questo “confronto” non ci siamo voluti sottrarre nemmeno noi di Corner, e visto che i temi tattici offerti dalla gara contro il Verona non ci stuzzicavano particolarmente, abbiamo provato a ragionare su cosa ha funzionato contro i gialloblù, e cosa ha funzionato meno bene nella sfida contro i bianco verdi. Partiamo da una cosa ovvia. Ogni partita ha una sua precisa “storia”, fatta di tante situazioni differenti che non si possono sovrapporre e confrontare con altre partite. Fare dei confronti è un puro e semplice esercizio speculativo, che in genere si fa per veder se ci sono state delle situazioni particolari che si sono ripetute (o non si sono ripetute come nel caso nostro) da una gara con l’altra.