Genoa-Atalanta 1-4, match analysis. Così Gasp ha battuto Gilardino (che non è suo allievo, e si è capito perché)

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

Lettura 5 min.

P er i ragazzi di Gasperini la gara contro il Genoa rappresentava l’opportunità di mantenere la quarta posizione in classifica in solitaria, cominciando a mettere anche qualche punto tra loro e la pattuglia delle inseguitrici. A Koopmeiners e compagni serviva però fare bottino pieno a Marassi contro i rossoblù guidati in panchina da Gilardino, e così hanno fatto al termine di una partita molto fisica. Esattamente come una settimana fa, quando la squadra di Gasperini si era trovata ad affrontare una lanciata Lazio, i rossoblù si erano presentati alla sfida delle 18 forti di una striscia di risultati positivi che durava da otto gare (3 vinte e 5 pareggiate). A Marassi i ragazzi di Gilardino erano riusciti ad imporre il pari all’Inter capolista, alla Juventus inseguitrice, ed al Bologna, la squadra “sorpresa” di questo campionato. Nel pre partita, riguardo al suo ex club, Gasperini si era espresso in questo modo: “Affrontiamo una squadra molto forte che nelle ultime partite sta avendo molta continuità, e potrebbe addirittura lottare per l’Europa. Per noi sarà un grandissimo test”, aggiungendo poi, ”Il Genoa è una squadra che ti fa giocare male”.

Un’idea sui rossoblù ce la si poteva fare anche osservando le statistiche: possesso palla ridotto al minimo (44%) che descriveva una squadra reattiva e non certo propositiva. I rossoblù effettuavano in media il 26% in meno di passaggi rispetto all’Atalanta (351 contro 469), con una precisione più bassa (80%), tipica delle squadre che giocano in verticale. Anche l’ampio ricorso al lancio lungo (46 a partita pari al 13% del totale dei passaggi tentati) suggeriva questo. Il 13.7 relativo al dato di PPDA invece, suggeriva di una fase di non possesso posizionale, e non particolarmente aggressiva sulla costruzione bassa avversaria (o per lo meno non con continuità), mentre i 201 duelli (50% vinti) ci dicevano che anche Gilardino “ha rubato” qualche idea al suo vecchio allenatore.