Inter-Atalanta 3-2, match analysis. L’inizio «sciagurato» e lo squilibrio coi cambi obbligati

scheda. La match analysis

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D opo una settimana foriera di buone notizie per l’Atalanta, i nerazzurri erano attesi dal difficilissimo impegno di San Siro. Ad aspettarli c’era l’Inter di Inzaghi, reduce dalla vittoria in Coppa Italia di mercoledì, e alla ricerca del punto che le avrebbe garantito la matematica partecipazione alla prossima Champions League. A fare da cornice alla gara tra le due formazioni nerazzurre, un San Siro colmo in ogni ordine di posto, che ha prima meritato il giusto tributo ai propri beniamini per la vittoria della Coppa Italia, poi li ha incitati per tutti i 90 minuti, e alla fine salutato la squadra che non giocherà più a San Siro prima della finale di Istanbul contro il City. L’Atalanta ha trovato così un ambiente molto caldo, anche se i giocatori di Gasperini a questi tipi di sfide sono abituati anche per via della ormai “lunga” militanza nelle competizioni europee. Proprio quelle competizioni (non sappiamo ancora quale) che l’Atalanta tornerà a giocare dalla prossima stagione. Il tecnico nerazzurro aveva sottolineato in settimana che la sesta qualificazioni da lui guadagnata da quando siede sulla panchina dai nerazzurri è stata accolta con estrema soddisfazione da lui e dai suoi ragazzi. Una notizia che ha rinnovato l’entusiasmo del gruppo da lui guidato e che il gruppo Atalanta avrebbe riversato sul campo negli ultimi due impegni a cui erano attesi.

L’avversaria di turno era però una squadra tosta, la più completa per rosa del campionato, e con ogni probabilità la squadra più in forma di questo finale di stagione. Un’occhiata al confronto statistico delle due squadre faceva balzare subito all’occhio la differenza (abbastanza marcata) di valori.