Juventus-Atalanta 1-1, match analysis. Un gioco «reattivo», antidoto contro le assenze. Juric, un solo errore su de Roon

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a Juventus ha rappresentato il primo vero esame in campionato per l’Atalanta di Juric, e le numerose assenze hanno reso la sfida ancora più complicata. Senza giocatori chiave in difesa e con rotazioni limitate in mezzo al campo e davanti, l’Atalanta si è presentata all’Allianz Stadium con la volontà di mantenere uno zero nella colonnina relativa alle sconfitte. Ne è uscita una gara bloccata, povera di spunti tattici, con due squadre che l’hanno affrontata seguendo idee opposte, ma che alla fine ha premiato l’Atalanta e il tecnico spalatino.

Le formazioni iniziali hanno raccontato con chiarezza la diversa condizione delle due squadre. La Juventus si è presentata con un undici rodato, completo in ogni reparto e senza assenze rilevanti. Tudor ha potuto affidarsi alla struttura abituale, con una difesa a tre guidata da Bremer, esterni di spinta come Kalulu e Cambiaso, e un attacco costruito attorno alla qualità di Yildiz e Adzic a supporto di Openda. Decisamente più complessa la situazione dell’Atalanta. Juric ha dovuto fare i conti con diverse defezioni, soprattutto in difesa, dove l’assenza di Hien e Scalvini ha costretto a soluzioni di emergenza. Ahanor (decisamente buona la sua prestazione) ha giocato nel terzetto arretrato, mentre in avanti Juric ha preferito non rischiare elementi ancora fuori forma o appena recuperati, ed ha dato fiducia al terzetto schierato domenica scorsa nella gara contro i granata, composto da Kamaldeen, Samardzic e Krstovic.