La match analysis: la metamorfosi dell’Atalanta negli 11’decisivi. Così è crollato il «muro» di Gattuso

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I l Napoli era assieme all’Atalanta la squadra più brillante di questa ripresa di campionato. Gli azzurri arrivano a Bergamo, oltre che da neo vincitori della Coppa Italia, forti di una striscia di 5 vittorie nelle ultime 5 giornate, 2 delle quali ottenute nell’era post covid. Una squadra temibile che occupava prima della gara, la seconda posizione in campionato per conclusioni verso la porta avversaria (511 tiri), proprio alle spalle dell’Atalanta (555 tiri). Temibile perché molto tecnica. Prima in Serie A per possesso palla (60,5%) in grado di avanzare sul campo con un palleggio ordinato, al quale è in grado di imprimere accelerazioni decisive grazie ai “piccoletti” che costituiscono il reparto avanzato. Proprio questo si è visto nei primi 45 minuti della gara di giovedì sera a Bergamo. La squadra di Gattuso schierata con il 4-3-3, ha avuto nel primo tempo, un palleggio più veloce di quello dei nerazzurri, che gli ha garantito di avere un baricentro più alto. Ha sfruttato maggiormente il lato sinistro del campo, quello battuto da Mario Rui ed Insigne con il contributo di Zelinski in posizione più interna.