La ripartenza studiata con i dati della Bundesliga: no scossoni, ma chi non ha un «gioco» paga di più il lungo stop

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L a ripartenza è alle porte. Tra pochi giorni le squadre di Serie A torneranno in campo per disputare la fase finale del campionato, mentre nel weekend appena trascorso c’è stato un primo assaggio di calcio «nostrano» con le semifinali di Coppa Italia. Finalmente si torna a parlare di calcio giocato e se per quest’anno la Coppa Italia non è affare nostro, il popolo dell’Atalanta attende con ansia la ripresa e la prima gara contro i neroverdi del Sassuolo. Ovviamente, tutti si chiedono se il lunghissimo stop ci riserverà alla ripresa la solita spumeggiante Atalanta, o si dovrà attendere qualche giornata prima di vederla brillare come ci ha abituati nella parte di stagione sin qui disputata. Se prima della sosta la quarta posizione sembrava «quasi» scontata, qualche passo falso nelle prime gare della ripresa potrebbe riaprire il discorso «qualificazione Champions» e ringalluzzire le rivali, sempre che queste ultime siano nel caso, in grado di approfittarne. La situazione è una novità assoluta ed è quindi difficile fare qualsiasi tipo di previsione, ma la Bundesliga, ripartita il 16 maggio scorso, ci può offrire qualche spunto di riflessione da proiettare sulla Serie A.