L’Atalanta del pressing e quella più «bassa»: ecco il confronto dei dati e cosa producono i nuovi principi di gioco

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C ome sappiamo certamente tutti, la paternità del calcio così come lo conosciamo noi spetta agli inglesi, che seppero unificare i vari regolamenti in uso nelle scuole in cui veniva praticato. Agli scozzesi spetta invece l’invenzione del “passing game”, o gioco basato sui passaggi, anche se le prime volte nel praticarlo si presero delle “donniciuole” proprio da coloro che il calcio lo avevano inventato. Gli inglesi ne praticavano infatti una versione più “maschia” e basata sui dribbling e sul continuo contatto fisico, sicché il passaggio veniva interpretato come una mancanza di coraggio. I brasiliani poi, con la loro fantasia e forse con la poca voglia di applicarsi ad un gioco di marcature, inventarono la prima (embrionale) difesa a zona; ma agli olandesi sicuramente si deve riconoscere il merito di avere introdotto i concetti più rivoluzionari del calcio moderno. Il “totaalvoetbal” o calcio totale, deve la sua paternità a due geni assoluti del pallone quali Cruijff e Van Gaal, che in modo diverso ne hanno influenzato lo sviluppo. Tra i tanti concetti proposti, e che sono stati fonte d’ispirazione per allenatori del calibro di Sacchi, Galeone, Zeman, Gasperini e molti altri, ci sono quelli legati allo “spazio” di gioco. Un’attenzione per quest’aspetto che i più romantici vogliono legata alla morfologia stessa dell’Olanda, e alla fatica quotidiana che chi vi abita compie per strappare lembi di terra alle acque. Molto meno prosaicamente, i due vi ragionarono dal punto di vista dell’organizzazione del gioco. Cruijff soleva infatti ripetere che bisognava difendere su un “campo piccolo” ed attaccare su un “campo grande”. Rimanendo ancorati sui soli concetti di spazio (perché una visione più ampia implicherebbe anche l’introduzione del concetto di “tempo”), possiamo affermare che Cruijff volesse dire che per difendersi si deve ridurre lo spazio (ed il tempo) di gioco all’avversario, attraverso l’uso del pressing e magari facendosi aiutare dalle linee laterali, chiudendo la palla su un lato di campo. Per attaccare, serve invece dilatare il più possibile lo spazio di gioco e gli spazi tra i difensori, o meglio difendenti, della squadra avversaria. Tutti concetti che potremmo dire di avere visto applicati nel corso di queste stagioni dall’Atalanta di Gasperini, anche se il tecnico di Grugliasco li ha riproposti in una visione più moderna ed ibridata con i concetti di gegen-press (pressing ultra offensivo) di origine teutonica.