L’Atalanta e la gestione dei «piani gara». Attaccare sempre? No. La crescita passa dal saper aspettare (ogni tanto)

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L a stagione calcistica dell’Atalanta ha chiuso i battenti un paio di settimane fa, e qui su Corner come avrete ben capito è tempo di analisi in attesa che si scaldi il mercato dei  nerazzurri. La maggior parte dei nostri articoli si basa sulle statistiche e sui numeri prodotti dall’Atalanta, ma ciò non toglie che a volte ci si possa spingere oltre. Nello scritto che segue infatti, cercheremo di analizzare il finale di stagione dei nerazzurri dal punto di vista del piano gara. È inutile nascondere che le ultime due partite disputate dall’Atalanta hanno lasciato l’amaro in bocca ai supporter orobici. L’ultima settimana della stagione era infatti carica di aspettative. L’Atalanta avrebbe potuto mettere in bacheca il suo secondo trofeo, e arrivare seconda in campionato. Purtroppo sappiamo tutti com’è andata a finire. Se la stagione disputata dai nerazzurri resta nel complesso fantastica, è compito di chi scrive e analizza cercare di individuare quelle situazioni che non hanno funzionato per arrrivare a una critica “costruttiva”. Riteniamo che, una volta attribuiti i giusti meriti a Gasperini, al suo staff e ai suoi ragazzi, si debba cercare di ragionare in maniera obiettiva sulle due gare in questione e lo si possa fare proprio ora, dove la giusta distanza dagli eventi rende più lucida ogni considerazione. Cominciamo con il dire cosa intendiamo con il “piano gara”. Su questa definizione spesso nascono delle contraddizioni, anche sui giornali sportivi specializzati. Facendo un parallelo con le teorie militari, il piano gara corrisponde alla strategia, ovvero l’elaborazione di un piano globale che deve condurre alla vittoria. La tattica è l’insieme delle “operazioni” che conducono alla realizzazione del piano strategico. Per ovvie ragioni, noi tifosi (ma anche i media), siamo più inclini a parlare di quello che è stato il piano gara (confondendolo spesso con la tattica). La tattica è invece un terreno molto più infido nel quale addentrarsi, soggetto ai “principi”, “sotto-principi” e “sotto-sotto-principi” di gioco (questa è la suddivisione che utilizzano gli allenatori nello spiegare la propria teoria di gioco ai calciatori). Oltre a questi elementi, nell’analisi tattica subentrano le situazioni specifiche della partita, che generano discussioni e che nella maggior parte dei casi trovano una risposta solo il giorno dopo, quando un “briefing” tra staff e calciatori è utilizzato per comprendere meglio le scelte compiute sul campo. Tornando alle due ultime partite della stagione, è parso chiaro a tutti che qualcosa non ha funzionato proprio a riguardo il “piano gara”. Cercheremo qui di capire cosa.